GRAUZONE
Un libretto interamente in bianco e nero in un formato verticale stretto e alto si presenta come autobiografia senza pretese della band svizzera degli anni Ottanta Grauzone, esponendo del ricco materiale in forma condensata. Dall’esterno sembra una fanzine realizzata in quattro e quattr’otto, ma al suo interno si racconta in modo incredibilmente semplice una storia studiata a fondo se non anche autorevole. Un saggio in più parti, che ricostruisce in dettaglio le attività – tanto effimere quanto leggendarie – della band, attraversa il libretto stampato in un carattere relativamente grande. Su ogni doppia pagina appaiono da una a cinque fonti storiche: foto di concerti, disegni per copertine di album, manifesti, recensioni, lettere eccetera. Tutte le riproduzioni sono in stile fotocopia, con un forte livello di contrasto, intervallate a una dozzina di opere di artiste e artisti figurativi provenienti dalla cerchia della band, presentate nello stesso modo. L’evidente ricorso alla pratica pubblicistica e all’estetica punk non è banale imitazione, ma si giustifica come conoscenza del settore: la pubblicazione racconta gli anni Ottanta e li incarna perfettamente.