Maurizia Balmelli

Maurizia Balmelli

Premio speciale di traduzione  2022

Maurizia Balmelli è nata nel 1970 sul versante svizzero del lago Maggiore dove è anche cresciuta. Traduce narrativa dal francese e dall’inglese. Tra gli autori che ha tradotto figurano Aleksandar Hemon, Martin Amis, Mary Gaitskill, Wallace Stegner, Ian McEwan, Sally Rooney, Miriam Toews, J. M. G. Le Clézio, Emmanuel Carrère e Agota Kristof. Ha vinto il Premio Gregor von Rezzori 2010 per la traduzione di Suttree di Cormac McCarthy e il Premio Terra Nova 2014 della Fondazione Schiller per la traduzione di Rapport aux bêtes (Cuore di bestia) di Noëlle Revaz. Vive a Parigi.

Martin Amis, Tahar Ben Jelloun, Emmanuel Carrère, Marie Darrieussecq, Jean Echenoz, Mary Gaitskill, Aleksandar Hemon, Agota Kristof, J.M.G. Le Clézio, Ian McEwan, Cormac McCarthy, Noëlle Revaz, Yasmina Reza, Sally Rooney, Miriam Toews, Fred Vargas: la letteratura contemporanea, non solo quella in lingua francese e in lingua inglese, non sarebbe la stessa senza queste autrici e questi autori. Se molte opere di questi scrittori e scrittrici sono oggi lette e conosciute nell’area italofona è grazie al lavoro di Maurizia Balmelli, tra le più importanti traduttrici verso l’italiano da due delle maggiori lingue di cultura. ‘Voce’ italiana di grandi autori contemporanei (a cui si aggiungono i nomi di scrittori novecenteschi del calibro di Georges Perec, Antoine de Saint-Exupéry, Romain Gary), Maurizia Balmelli, che è nata e cresciuta in Svizzera (a Locarno), ha saputo costruire solidi ponti tra le letterature, dedicando anche un impegno costante e prezioso all’insegnamento e alla formazione in corsi e scuole di scrittura. Le sue traduzioni sono apparse presso alcune delle maggiori case editrici italiane, in particolare Einaudi e Adelphi (tra le più importanti e prestigiose anche nel complesso dell’editoria europea) e Marcos y Marcos. A caratterizzare il suo lavoro è la capacità di lavorare sulla lingua d’arrivo, per trovare nella costruzione della frase il ritmo e la misura che meglio corrispondono alle caratteristiche dei testi di partenza. Se l’italiano, come ha scritto il poeta Premio Nobel Eugenio Montale, è il “nostro pesante linguaggio polisillabico”, Maurizia Balmelli è riuscita, spesso lavorando ‘in levare’, a rendere splendidamente anche lo stile più asciutto dei ‘suoi’ scrittori quali per esempio Cormac McCarthy. È anche grazie a Maurizia Balmelli se la lingua italiana della prosa contempla uno stile contemporaneo duttile e preciso, compatibile con le espressioni più vitali della letteratura internazionale.