Marc Oosterhoff, nato nel 1990 a Yverdon-les-Bains, crea produzioni degne di nota a metà strada tra il circo contemporaneo, la magia, il teatro e la danza. Nel 2012 ha conseguito il bachelor in Teatro del movimento all’Accademia Teatro Dimitri; in seguito è partito per la Cina dove ha studiato arti marziali. Dopo aver lavorato per qualche anno come attore, nel 2014 Marc Oosterhoff è entrato alla Scuola universitaria di arti sceniche La Manufacture di Losanna, dove si è iscritto al corso di Danza contemporanea, conseguendo il bachelor nel 2016. Nel 2017 ha fondato la sua compagnia Cie Moost. Nel 2020 si è esibito al Momix Festival in Francia e con il suo primo assolo «Take Care of Yourself» ha vinto il premio della giuria come giovane artista in gara. Nel 2021 la Fondation Vaudoise pour la Culture gli ha attribuito un riconoscimento come artista emergente. Nell’ambito del progetto relativo al patrimonio culturale «Choreographers at Work!», Mona de Weerdt e Michelle Ettlin hanno dedicato un documentario a Oosterhoff e all’elaborazione di «Lab Rats».
«Take Care of Yourself» (2016) è il primo di una piccola serie di pezzi firmati da Marc Oosterhoff. Il breve assolo, presentato nell’ambito di «Les Quarts d’Heure» al Théâtre Sévelin 36, mette in scena il concetto di rischio fisico ed è stato selezionato nel 2018 per il Tanzfaktor-Tour di Reso – Rete Danza Svizzera –, mentre nel 2021 è stato presentato alla Selezione svizzera ad Avignone. Nel 2017 e nel 2018 Oosterhoff ha realizzato due spettacoli all’aperto in collaborazione con il ballerino di breakdance Cédric Gagneur: «Palette(s)» e «La Caresse des pavés». Con l’artista circense Owen Winship ha messo in scena «Lab Rats» (2017), con altri due artisti circensi «Natures Mortes» (2021). In occasione dell’inaugurazione di Plateform 10, polo artistico di Losanna, nel 2022 gli è stata data carta bianca e con un gruppo di artiste e artisti internazionali ha messo in scena lo spettacolo «À l’échelle». Nel 2023 ha ideato la sua nuova opera destinata ai grandi palcoscenici: «Préparation pour un miracle».
In piedi all’estremità di un’altalena basculante Marc Oosterhoff getta dei sacchi di sabbia verso la parte opposta finché non si instaura un equilibrio perfetto. Tutto questo ha una sua durata. Ma lui ha tempo e ne ha anche il pubblico. Si dondola su una sedia, mentre sotto di lui sono infilati una serie di coltelli. Il dondolio non deve assolutamente andare storto. Barcolla e ondeggia sul palcoscenico, completamente assorbito dalla sua compagna di ballo, la buccia di banana sul pavimento. Anche il pubblico è completamente assorbito. «Prima il corpo. No. Prima il luogo. No. Prima entrambi», per dirla con Samuel Beckett. Per Marc Oosterhoff il corpo, il palcoscenico e il tempo sono un’unica cosa. Prima queste tre cose. È un clown, un poeta e uno studioso delle ultime cose analogiche, in un luogo compreso tra il disastro e la magia. Meraviglioso.
Ursula Frauchiger, Fondazione Stanley Thomas Johnson