Who Are Godwin and Hopwood? Exploring Tropical Architecture in the Age of Climate Crisis
Questa monografia sulle opere della coppia di architetti britannici John Godwin e Gillian Hopwood, attivi dal 1954 a Lagos in Nigeria, elude diverse convezioni grafiche dei libri di architettura, a cominciare dal formato relativamente piccolo con la suggestiva copertina rigida di colore verde e il titolo a grandi caratteri serif. Che si tratti di un’opera fuori dagli schemi appare evidente anche all’interno del libro, dove l’elaborata impaginazione delle immagini e dei testi fa pensare talvolta alle pagine di un giornale. Sebbene i capitoli siano organizzati in base alla tipologia degli edifici – residenziali, industriali e uffici –, le immagini lasciano subito dedurre che il volume non presenta soltanto le opere finite, ma anche i processi di lavoro e il contesto in cui sono nate. Questa scelta riflette l’approccio dei due architetti, che si confrontavano a fondo con i contesti climatici e locali nella Nigeria indipendente del periodo post-coloniale, svolgendo anche un’intensa attività di formazione sul posto. I testi stampati in verde, le immagini e le didascalie in bianco e nero, in combinazione con i risguardi marroni, creano una scala di colori tenui che si discosta dai forti contrasti presenti in molti libri di architettura. Singole immagini, che in bianco e nero perdono parte del loro contenuto informativo, vengono riproposte una seconda volta in quadricromia su carta lucida, in sezioni di 16 pagine di un formato più piccolo. Il design è totalmente al servizio del materiale, per cui il libro non impressiona, ma invita alla lettura e alla scoperta. Quest’opera interpreta una tendenza molto diffusa tra le proposte di quest’anno: l’architettura non è più ridotta alla mera estetica, ma va considerata nel contesto delle problematiche sociali, politiche e ambientali in cui si iscrive.