Freinet Techniques, Freinettechnieken, Techniques Freinet
Un piccolo ma pesante libro dalla copertina rigida gialla sui metodi didattici di Élise (1898 – 1983) e Célestin Freinet (1896 – 1966) mostra con forte impatto come il curatore/autore/grafico, grazie alla solida dimestichezza con il contenuto, giunga a numerose decisioni formali non convenzionali ma azzeccate. I coniugi Freinet chiedevano ai bambini delle scuole elementari di stampare parole o frasi di propria fantasia usando lettere metalliche su singoli fogli che poi rilegavano per formare dei quaderni. Il volume raccoglie un centinaio di questi fogli provenienti da diversi archivi, ognuno di essi presentato singolarmente su una pagina, mentre nella pagina accanto si riportano la traduzione olandese o inglese delle frasi, che per lo più sono in francese. Risaltano a prima vista i cambi di lingua e il taglio irregolare delle pagine raffigurate, accanto alle quali si vede spesso una parte di una pagina vicina del quaderno o di uno sfondo. Ma questo approccio decisamente rilassato è in sintonia con il materiale per tanti motivi: la semplicità della sequenza riflette la semplicità dei quaderni; la carta molto sottile e trasparente rafforza i richiami tra le singole pagine; i ritagli ottimizzano la leggibilità dei caratteri di diverse dimensioni; infine, l’irregolarità nel cambiare lingua conferisce alla regolarità della tipografia una spontaneità e un senso di improvvisazione che ben si confanno ai testi dei bambini. La scrittura sans serif con altezza della x ridotta, utilizzata anche nell’introduzione e nei due saggi riprodotti alla fine del libro, è un richiamo stilistico alla prima metà del Novecento piuttosto che al presente. Anche la copertina rigida in lino stampata in nero contribuisce a far apparire il libro come una capsula del tempo preparata con cura, che preserva il lavoro di Élise e Célestin Freinet e dei loro allievi per trasportarlo nel XXI secolo.